Mariaberica Buzzaccarini riunisce opere scelte nel titolo ”Quello che è in basso è come quello che è in alto e quello che è in alto è come quello che è in basso, affinché si compiano i miracoli dell’Uno”. La forza trascinante verso l’Assoluto eleva i loro significati, per cui figure e paesaggi conducono a sentimenti puri mentre guidano alla trascendenza. Ed è questo intimo ardore, questo costante impegno, questa quotidiana passione, intrisi nell’animo di Buzzaccarini, che portano il simbolico a tradursi in figure. E diventano natura, nel richiamo primordiale dell’acqua, nelle schiumanti onde del mare e nei tumultuosi torrenti, che - nelle forme ondulate del movimento - richiamano al sorgere della vita e all’energia del mondo visibile. Anche il colore acquista tonalità evocative, così, unito alle forme, trasforma l’espressività cromatica in visione lirica, come, per estensione dello stile, delle figure geometriche piane, intrise di luce-colore e senza peso, sostengono nella loro leggerezza un ascensionale movimento costruttivo nello spazio. A sua volta, il paesaggio riflette l’adesione al divino ed accoglie il manifestarsi del pensiero rosacrociano nella promessa di una nuova era cosmica: un tempo libero dalla materialità, proiettato verso un futuro già attuale dove, per arte, “l’emancipazione dell’uomo” è già manifesta. Anche il cromatismo verde ed ametista delle chiome degli alberi che si infiorano nel tepore di una luminosità primaverile è visto non attraverso una ripresa naturalistica, bensì mediante la profondità dell’animo che risponde al messaggio di spiritualità racchiuso nell’armonia del mondo. Queste opere dicono di quanto la pittura sia entrata nella vita e nei pensieri di Buzzaccarini, ma anche il modo in cui racchiudono il suo esistere nel tempo. Raccontano inoltre che la sua sensibilità non può essere letta solo per le qualità della pittura. Troviamo, accanto alle esperienze dell’arte, quelle legate all’antropologia e il rapporto con la filosofia e la musica indiana, approfondito dagli studi attraverso l’antroposofia e le religioni comparate. Buzzaccarini è lieve e terrena. Avviene nel dipinto “Seminatore di stelle”, che sostiene su un’immaginaria figura l’identità tra la terra e il cielo, nella fusione tra l’umano e il divino: l’artista possiede delle abilità, anche nella scultura, adatte a trasmettere un seduttivo rinnovarsi della spiritualità.

Maria Lucia Ferraguti

Vicenza, aprile 2020 LE MOSTRE AL MONTE